BOTOX: Pregi e Difetti

“Non giudicare sbagliato ciò che non conosci, prendi l’occasione per comprendere.”

Pablo Picasso

Il noto BOTOX usato in campo estetico deriva dalla tossina botulinica di tipo A prodotta dal Clostridium botulinum  (un batterio Gram+) che se ingerita a dosi elevate causa il botulismo: intossicazione alimentare acuta da tossine elaborate dal Clostridium che può svilupparsi nelle carni insaccate e conservate e in altri alimenti conservati in scatola avariati, ha decorso lungo, può paralizzare i muscoli della respirazione ed è spesso mortale. La capacità che la tossina botulinica ha nel bloccare la contrattilità muscolare è stata sfruttata in campo medico a scopo terapeutico  (trattamento delle paresi spastiche, dello strabismo, iperidrosi, bruxismo, cefalea, incontinenza urinaria iperattività vescicale, soprattutto se causata da disfunzioni nervose) e in ambito estetico sfruttata per attenuare la contrattilità dei muscoli mimici che, prolungata  nel tempo, causa la formazione delle rughe.

Il Ministero della Salute ha autorizzato l’uso del botulino a fini estetici, quando la gravità delle rughe del viso, ha un importante impatto psicologico in pazienti adulti, per la correzione delle: 

  • rughe verticali che si formano tra le sopracciglia (rughe glabellari)
  • rughe cantali laterali (rughe perioculari, dette anche “zampe di gallina”) che si formano nell’area del contorno occhi
  • rughe frontali, osservate alla massima elevazione delle sopracciglia

Il Ministero ha, inoltre, riconosciuto l’impiego della tossina a fini estetici per contrastare la sudorazione eccessiva (iperidrosi) del viso, delle ascelle, delle mani e dei piedi.

L’uso della tossina botulinica non è raccomandato negli individui al di sotto di 18 anni di età. Vi è, inoltre, una limitata esperienza di utilizzo in pazienti con età superiore ai 65 anni.

Anche se le dosi utilizzate in ambito estetico sono di molto inferiori a quelle che causano tossicità, tuttavia non sono esenti dal causare problemi.

Gli effetti collaterali nelle iniezioni di botulino a fini estetici possono essere:

dal semplice mal di testa alla blefaroptosi (caduta della palpebra), dolore al volto, debolezza muscolare localizzata, tensione della pelle, parestesie, nausea, vertigini, spasmi, sindrome simil-influenzale, edema, astenia, febbre, disturbi della vista, rash cutanei, prurito e in rari casi reazioni allergiche.

Inoltre si modifica la mimica naturale del viso:

  • Si sorride muovendo solo la bocca ma la fronte è immobile, gli occhi restano orizzontali e sui lati non si formano le naturali pieghe del sorriso;
  • Gli zigomi si gonfiano infossando gli occhi;
  • Le sopracciglia sono asimmetriche, una più su e una più giù e questa anomalia si accentua se si cerca di sorridere;
  • Se il trattamento viene ripetuto per un certo tempo, si possono perdere i capelli  della linea  frontale per cui la fronte diventa più ampia e bombata;
  • Più sono le zone trattate più il viso appare “cereo”, fermo (effetto “teschio in sede temporale) e appaiono nuove pieghe in zone insolite e inaspettate (pieghe di compenso spesso in corrispondenza del muscolo elevatore della palpebra che non si può trattare altrimenti causerebbe ptosi palpebrale).
  • Gli occhi tendono ad allontanarsi dal naso e si spostano verso le tempie.

 

Perché su alcune persone il botulino non ha l’effetto desiderato?

Ci sono casi in cui l’intervento si dimostra privo di esiti desiderati e scarso o assente è l’effetto sulle rughe delle zone trattate. Questo risultato in realtà non deve sorprendere, infatti da quando la tossina botulinica è divenuta disponibile per uso cosmetico, è stata considerata come una sorta di bacchetta magica nella lotta contro l’invecchiamento. Malgrado siano milioni i trattamenti che vengono svolti ogni anno, risulta però tuttora poco noto il fatto che alcuni soggetti diventano immuni al botulino ed un crescente numero di donne sottoposte a iniezioni di botulino troppe spesso e/o ad intervalli di tempo troppo ravvicinati tra loro e/o a dosaggi con eccessive concentrazioni (esempio una pratica molto di moda è il microbotox a mio avviso dannoso nel lungo periodo e non autorizzato dal Ministero della Salute) gradualmente sviluppano una resistenza alla tossina. Si stima che tra lo 0,5 e il 3 per cento dei soggetti non mostri alcun tipo di risposta ai trattamenti (botox immunity) come se nel tempo si fossero vaccinati contro la tossina botulinica di Tipo “A”.

Inoltre l’infiltrazione di tossina botulinica non è efficace, sulle rughe provocate dall’effetto della gravità (come il rilassamento delle palpebre), né sulle rughe causate da un’eccessiva esposizione al sole o alle lampade abbronzanti.

Come si esegue l’infiltrazione?

Il trattamento con la tossina botulinica è effettuato, iniettando dosi molto basse del farmaco (massimo 20-30 UI in base alla dimensione del volto) nei muscoli facciali di cui si vuole indurre il rilassamento. Non è necessaria alcuna anestesia poiché le infiltrazioni, praticate con aghi sottilissimi, provocano solo un leggero fastidio, in genere ben tollerato.

Il numero di iniezioni dipende dalla grandezza dell’area su cui si deve intervenire e dal risultato che si vuole ottenere. In ogni caso, il trattamento ha una durata complessiva compresa tra i 10 e i 20 minuti.

Al termine della seduta si possono riprendere le normali attività. Basta avere l’accortezza di non massaggiare o strofinare le zone trattate e di evitare attività fisiche intense nelle 48 ore successive, per impedire la diffusione della tossina alle zone vicine.

Quando sono visibili i risultati?

Gli effetti dell’infiltrazione di tossina botulinica non sono immediati. I primi risultati possono essere apprezzati dopo 2-5 giorni, mentre l’effetto completo si manifesta all’incirca dopo almeno 2 settimane, momento in cui viene eseguita una visita di controllo per verificare l’esito del trattamento e, eventualmente, effettuare piccoli ritocchi. I risultati non sono definitivi ma tendono a scomparire gradualmente nell’arco di 4 o 6 mesi. La durata dipende da diversi fattori, determinante è la reazione al farmaco che varia da persona a persona (risposta soggettiva). Per mantenere il risultato ottenuto è, comunque, necessario sottoporsi periodicamente a ulteriori cicli di iniezioni.

Quali sono le controindicazioni?

La tossina botulinica non deve essere usata in casi di:

  • malattie neuromuscolari, come la miastenia grave e la sindrome di Eaton Lambert
  • infezione o infiammazione in atto nella zona da infiltrare
  • allergia accertata alla tossina botulinica o ad una delle altre sostanze (eccipienti) contenute nel farmaco (tra cui l’albumina umana)

Dott.ssa Montecchi Francesca Romana